Amare è anche essere una guida

  Versione 1.1   ?

Tante volte chi predica la pace, il rispetto e tutti i buoni valori sostiene che la soluzione a tutti i mali del mondo sia l'amore.

Degli esempi di insegnamenti a riguardo possiamo trovarli nelle parole di Gesù o Buddha:

"Amate i vostri nemici..." Gesù.
"Non coltivare l'odio verso il tuo nemico..." Buddha

Se andassimo ad approfondire troveremmo molti concetti positivi, che suggeriscono stili di vita sicuramente migliori di quelli attuali.

Purtroppo però, sono difficilissimi, se non impossibili, da attuare senza aver capito bene le varie forme dell'amore.

Come facciamo ad amare una persona violenta, incontrollabile, aggressiva? Come si può regalare un gesto di affetto a chi lo userebbe contro di noi?

Sono tantissime le situazioni in cui, pur avendo la buona volontà, sembrerebbero non esserci condizioni per dare amore.

Eppure un modo c'è, un modo reale e possibile, che però è difficilissimo da attuare.

Quando troviamo persone abbattute, tristi, bisognose di aiuto è "facile" capire cosa fare: aiutarli a riprendersi e insegnargli a camminare con le proprie gambe.

Nonostante questa sia un impresa di altruismo di grande valore, dobbiamo ammettere che aiutare chi vuole essere aiutato è come curare un paziente che vuole farsi curare.

Ma se invece questa persona è un nostro nemico? Come facciamo ad amare chi vuole farci del male, derubandoci, facendoci violenze, umiliandoci, ecc...

Dovremmo porgere l'altra guancia delegando tutto al nostro Dio, o al Karma o qualsiasi cosa noi crediamo?
STUPIDAGGINI!
Non voglio ridicolizzare nessuna religione, ne tantomeno voglio distruggere il concetto di giustizia divina che vi siete costruito, dico solo che, se davvero amiamo il nostro nemico, non possiamo lasciare che finisca male.

Non odiare non vuol dire necessariamente amare, può anche voler dire indifferenza, che tante volte è peggio dell'odio.

Se io amassi il mio nemico, personalmente mi comporterei così:
  1. cercherei di comprendere le sue motivazioni;
  2. lo affronterei, assorbendo e neutralizzando tutto il male che riuscirei a gestire;
  3. una volta neutralizzato tutto il male che riesce a darmi, se riuscissi a sopportalo, gli parlerei e cercherei di capire cosa voleva ottenere, cercherei di capire se con il suo atteggiamento ha risolto il suo problema.
  4. Subendo sempre il male che potrei sopportare, cercherei di conquistarmi la sua amicizia condividendo con lui il suo male.
  5. Gli mostrerei un alternativa per stare bene con se stesso senza fare del male agli altri, SENZA INCOLPARLO E SENZA ATTACCARLO.
Nel caso di nemici pericolosi, tipo criminali, stupratori, pedofili, ecc. Per attuare quello che ho detto dovrei avere delle abilità fisiche e intellettive fuori dal comune: capire un criminale non è facile, affrontarli e subire senza danni è impossibile, in questo caso servirebbe un super eroe, oppure una comunità di persone unite e collaborative tra di loro.

Però, per i normali nemici della nostra vita non c'è bisogno di essere Superman.

Quando il nemico è un partner, un conoscente, un collega o altro possiamo senza dubbio evitare di abbandonarci all'odio, al risentimento ed alla vendetta. In questo caso:
  1. possiamo comprendere il nostro nemico, possiamo capire perché vorrebbe farci del male;
  2. possiamo affrontarlo e neutralizzarlo, evitare di entrare nella guerra che si è creato dentro di lui e lasciarlo battagliare da solo fino a quando non si è tolto tutto il male che ha dentro;
  3. se riusciamo a neutralizzare il male che ci viene contro, possiamo subito parlare con lui e chiedergli se ha ottenuto quello che voleva, se il suo problema si è risolto con il suo comportamento e, se non ci è riuscito, cercare INSIEME a lui altre soluzioni;
  4. se gli troviamo un'alternativa, possiamo frequentarlo e aiutarlo a non ricadere nello stesso errore, anche rischiando di subire altro male;
  5. possiamo mostrargli, con il nostro comportamento, come è possibile risolvere il suo problema senza essere accompagnati da sentimenti negativi.
Ora starete pensando che è più facile a dirsi che a farsi e, purtroppo, non posso che confermarvelo.

Per attuare questi cinque passaggi che ho descritto occorre essere forti fisicamente, mentalmente e spiritualmente:
  • serve molta esperienza, umiltà e intelligenza per comprendere chi ci odia; 
  • serve coraggio per aiutare qualcuno che potrebbe danneggiare le cose o le persone a cui teniamo; 
  • serve tanta forza fisica o economica se il nostro nemico vuole danneggiarci materialmente. 
  • E, soprattutto, dobbiamo almeno poter offrire una soluzione al suo problema.
Insomma, avrete capito che non è da tutti fare questa cosa, però sono certo che sentite anche voi che sarebbe la cosa giusta da fare se avessimo i mezzi e le abilità.

Io ad esempio, che oggi mi sono atteggiato a "guru dell'amore", riesco raramente a fare quello che ho detto. Tante volte ho paura di danneggiare la mia ragazza, la mia reputazione, la mia famiglia o egoisticamente me stesso, e quindi  non riesco ad amare il mio nemico.

E se riesco a non diventare un nemico, comunque divento indifferente cercando di escludere il prossimo dalla mia vita.

So che sbaglio, ma non possiamo intraprendere imprese coraggiose se non abbiamo nemmeno l'intenzione di superare le nostre paure; quando siamo dominati dalla paura smettiamo di credere in noi e nei nostri valori, cerchiamo di proteggerci e rischiamo solo di peggiorare le cose. 
Possiamo amare il nostro nemico solo se siamo veramente pronti a gestire tutto il male che può farci.
Questa è la lezione che ho imparato in questi giorni, ed è anche uno dei motivi per cui un uomo deve impegnarsi tutta la vita a diventare più forte mentalmente e fisicamente.

Possiamo vedere come un gesto d'amore non è semplicemente un bacio, un abbraccio o un togliere dai guai qualcuno.

Alcune volte possiamo mostrare a chi ha problemi un'altra via, una soluzione alternativa.
Anche essere una guida è un gesto d'amore.
Guidare le persone che vogliamo bene verso la felicità attraverso il percorso che loro scelgono (e non quello che scegliamo noi) è uno dei regali più grandi che possiamo fare, creando così un legame anche con chi prima era nostro nemico.

Attenzione però a non salire su un piedistallo.

Se amiamo davvero qualcuno non lo consideriamo inferiore a noi ma, anzi, siamo noi stessi a metterlo sopra le nostre spalle.

Se ci atteggiamo con superiorità, provando pietà e compatendo il nostro nemico, è come se lo umiliassimo e lo privassimo della nostra stima.

Con un atteggiamento così, non meravigliatevi il vostro nemico troverà un ulteriore motivo per alimentare il suo odio.

Se facciamo l'errore di sentirci superiori dobbiamo rimediare: mettiamoci al suo stesso livello, condividiamo il male che ha dentro e risolviamo insieme a lui i suoi problemi. Così si crea un legame di amicizia, uno di quelli veri che possono durare a vita.

Anche se la tendenza dei contenuti del blog non lo dimostra, di solito non amo affrontare questi argomenti perché li ritengo di una complessità incredibile.

Oggi però ho voluto rischiare ancora una volta, sperando di avervi dato dei buoni spunti di riflessione.

Come al solito ricordate che sono aperto a tutte le critiche ed a rivalutare una per una tutte le cose che scritto confrontandomi con voi.

Alla prossima.

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